W.H. DEN OUDEN N.V. SCHIEDAM

Oggi si chiamerebbe VETUS

S.G.

E' un classico motore entrobordo bicilindrico diesel aspirato di 451 cc che eroga una potenza di 12,5 hp, costruito nel 1986, l'anno prima che la W.H. DEN OUDEN si trasformasse in VETUS.
Viene generalmente installato su barche a vela o piccoli gozzi, adatto a scafi performanti che non hanno bisogno di grosse potenze per spostarsi!

Questo marchio non ha assolutamente bisogno di presentazioni, ma vorrei soffermarmi proprio sulla Azienda fondata nel 1964 dal defunto Willem den Ouden nella sua casa a Rotterdam.
Da allora è sempre stato presente in ogni manifestazione e fiera nautica.



VETUS ha iniziato come grossista in una casa a Rotterdam del defunto signor Willem den Ouden. Dalla sua fondazione nel 1964, VETUS è diventata un'azienda leader nel campo dei prodotti innovativi per la nautica da diporto e la piccola navigazione commerciale.

Oggi VETUS è lo specialista nello sviluppo e nella progettazione di sistemi completi per imbarcazioni. La sua organizzazione commerciale è presente in tutto il territorio nazionale sul quale opera un'assitenza capillare.

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Alessandro mi ha inviato questi video: in attesa del trasferimento ha voluto sincerarsi che tutto funzionasse bene!



Iniziano le prime noti dolenti...

C'era da immaginarselo... in un motore di quasi 40 anni esce sempre fuori qualche piccolo inconveniente!

Iniziamo dalla pompa AC di alimentazione: non manteneva il gasolio in pressione e, ad ogni messa in moto, bisognava pompare manualmente per far arrivare il carburante al motore. Sostituita con una pompa AC elettrica, adesso il gasolio arriva...

Anche il prefiltro del gasolio non era in buone condizioni... sostituito anch'esso con il modello 17.664.00 di Osculati, (filtro carburante sia per gasolio che benzina).



Passiamo alle candelette di pre-riscaldamento... da buttare e sostituite!



E' la volta dell'alternatore... non ricarica assolutamente, smontato e adesso è in officina, vedremo se è recuperabile oppure anche questo andrà sostituito!



Il componente che più d'ogni altro ci ha fatto impazzire... è il pannello strumenti! Complice l'ossidazione da salsedine, i vari cavetti saldati sul circuito stampato tendevano a staccarsi. Ne saldavo uno e se ne staccava un altro... insomma, ho preso la decisione di buttare tutto quello che c'era all'interno e, con l'aiuto di Manrico, grande elettrauto di Pisa che a 83 anni salta in barca come un ragazzino, abbiamo ricostruito da zero l'impianto elettrico del motore.

Ecco la scheda incriminata sulla quale, nel tempo, erano state fatte saldature e collegamenti posticci...


Adesso è un piacere, il motore parte al primo colpo con il gas al minimo!

Sabato 29 giugno

Manrico, l'elettrauto, mi ha riportato l'alternatore. E' riuscito a resuscitarlo! Io avrei preferito sostituirlo con uno nuovo, ma lui mi ha consigliato di tenerlo anche perchè prendendolo nuovo, sarei incappato in una cineseria...

Lunedì 1 luglio

In effetti adesso funziona perfettamente e sono tentato di fare la prima uscita in mare con le canne da traina.

La fretta è una cattiva consigliera... avevo pensato di imbarcare il fuoribordo elettrico di rispetto, ma nella cabina ho ancora molti attrezzi e l'operazione sarebbe risultata scomoda.
Quindi esco in mare, motore a circa 2000-2200 rpm, velocità intorno ai 4-5 nodi, preparo le canne e calo gli artificiali, è lunedì e in mare vedo solo un paio di barche, condizione ideale per fare un po' di traina e prendere confidenza con le manovre...
Il mio entusiasmo si spegne insieme allo spegnimento improvviso del motore... dalla cala motori esce una nuvoletta di fumo!

In sentina, sotto al motore, si era accumulata una bella quantità di liquido di refrigerazione, avevo notato anche il giorno prima qualche traccia di liquido, ma davo la colpa al fatto che avevo riempito la vaschetta del liquido di raffreddamento ben oltre al livello massimo e quindi pensavo che quello in sentina fosse stato espulso in quanto in sovrappiù.
Mi trovavo a circa un miglio dalla foce e, dopo essermi insultato per non aver imbarcato il fuoribordo di rispetto, ho telefonato al Marina per richiedere assistenza.
Vengo quindi trainato al mio ormeggio e, complice il fatto che non c'erano molte barche in giro, riesco a digerire l'umiliazione di rientrare a traino...



Inizialmente avevo pensato che fosse la girante usurata, ma dopo averla estratta ho constatato che era praticamente nuova e integra. Nello scambiatore di calore non c'era più liquido, quindi lo rabbocco e metto in moto nella speranza di trovare l'origine della perdita. Ero in compagnia di mio cognato Stefano ed è stato lui a trovare il punto incriminato. Nella parte alta del motore c'è un tappo di gomma che, a causa della vetustà, si era spaccato facendo fuoriuscire il liquido.



Lo abbiamo sostituito con uno spezzone di tubo con all'interno un bullone a cui avevamo molato la testa e tenuto in sede da una fascetta.

Ecco il nuovo "tappo"...



Notare la strozzatura del tubo che alimenta gli iniettori sulla destra della foto...



Nel fare questa operazione abbiamo sostituito anche il tubo di gomma che porta gasolio agli iniettori, anch'esso malandato e con una strozzatura dovuta ad una curva troppo accentuata.

A questo punto mi sono convinto che, prima di considerare affidabile questo motore, dovrò effettuare una ricognizione accurata su tutti i collegamenti e sostituire in via preventiva qualsiasi tubo che presenti segni di "stanchezza". Il fatto che il motore fosse stato sbarcato proprio un anno fa, mi aveva convinto che questi controlli fossero stati effettuati, ma pazienza... il vecchio Vetus va come un orologio svizzero e quindi cercherò di eliminare tutti questi problemi collaterali per farlo funzionare ancora a lungo!
E pensare che inizialmente avevo pensato di trasferire il Barco via mare... non saremmo arrivati nemmeno in Versilia!!!